lunedì 16 febbraio 2015

Traversata Est-Ovest del Terminillo

"Perdersi è solo un altro modo di dire che si è trovato qualcosa che non si cercava": non so dove ho sentito questa frase, ma mi pare azzeccatissima per questa uscita sul Terminillo in cui ho e abbiamo avuto modo di scoprire un lato sconosciuto e veramente bello di questa montagna che sembra così piccola e invece non lo è affatto.


Sapevamo che avremmo incontrato nebbia, ma quella che ci siamo trovati di fronte per tutta la parte centrale della giornata, iniziata alle 8.00 e finita alle 14.30, è stata qualcosa di parecchio istruttivo.
Strada per il Sebastiani chiusa (Maurizio hai tutta la mia solidarietà nei confronti della scellerata gestione della strada), quindi ci accolliamo l'avvicinamento che non è poi così lungo, ma neanche corto.



Man mano che saliamo ci avviciniamo sempre di più al banco di nuvole che circonda il Terminillo. Poco dopo aver superato il rifugio vi entriamo definitivamente dentro per uscirne dopo diverse ore.
Obiettivo della giornata sarebbe la Brucchietti, ma già individuare il centrale è un problema. Ci fermiamo in un limbo grigio-bianco a imbragarci e a tirar fuori il materiale.





Ci inerpichiamo in silenzio verso l'alto fin quando le sagome scure delle pareti di roccia non ci sbattono davanti al naso. Cerco di capire dove siamo e riconosco poco sopra l'attacco del Venditelli-Casoli. Siamo troppo a sinistra.
Traversiamo verso destra e infine giungiamo all'attacco della Brucchietti che risulta decisamente "asciutta".


(ph. courtesy by Simone)
Provo comunque ad arrampicare. Ci alloggiamo alla sosta su chiodo e spit sulla destra della goulotte e una volta preso in sicura dal socio cerco di salire. Le picche agganciano sulla roccia ma la neve che ho sotto i piedi è totalmente inconsistente. Scivolo con i ramponi che non fanno presa un paio di volte e poi riesco finalmente ad innalzarmi. Ad un paio di metri c'è un chiodo e poi più su uno spit, ma la preoccupazione è quella dell'uscita del primo tiro. Con quella neve sarebbe un problema uscire e poi far sosta.
Decidiamo di scendere e di salire per l'Orsacchiotta.
Davanti a noi abbiamo cinque alpinisti del CAI di Orvieto. Li seguiamo e li affianchiamo. Scambiamo quattro chiacchere. Sempre in mezzo ad un nebbione esagerato.
In vetta io e Simone mangiamo un boccone, beviamo un poco e, date notizie di condizioni pessime sul versante nord (volevamo fare anche il Primo Maggio), scendiamo con i ragazzi del CAI.

E' così che invece di percorrere la cresta verso il Rinaldi, in una nebbia feroce ci ritroviamo su quella del Sassetelli (ma lo scopriremo solo a cose fatte). Ad un certo punto pieghiamo a sinistra, convinti di imboccare la valle del Sole, scendiamo per pendii belli duri e velocemente, poi qualche tratto più pianeggiante e quando pensavamo di essere vicini alla strada ricominciamo a salire.
Ecco. Forse ci siamo sbagliati. Si decide tutti insieme di continuare a scendere e infine imbocchiamo una valle che si svela ai nostri occhi una volta usciti al di sotto del banco di nubi.

(ph. courtesy by Simone)
Il luogo è bellissimo. Non ci sono tracce o suoni e le pareti che ci circondano non le conosco. Senza troppi patemi continuiamo a scendere. Batto la traccia, si affonda, ma il posto è veramente meritevole. Scoprirò solo a casa che è la vaqlle degli Angeli e l'appellativo è decisamente azzeccato.
In fondo, dopo un bosco, c'è una casupola. Alessandro (del CAI) dice di riconoscerlo: è il rifugio la Fossa. Siamo sul versante ovest del Terminillo. Ci siamo fatti la traversata nostro malgrado.






Ci sono cartelli e tracce di sci. Siamo tornati nei pressi della civiltà. Da lì il sentiero 402 porta a Pian dè Valli, atrraversando le piste da sci del comprensorio. Impieghiamo meno di un'ora per arrivare in mezzo al casino e alla folla.

Due cose mi porto a casa da questa giornata: aver scoperto un lato sconosciuto del Terminillo e che la con la nebbia sono cazzi e non si scherza!
Grazie ai ragazzi del CAI d'Orvieto per l'ottima compagnia.

Il percorso della traversata

 

2 commenti:

  1. con la nebbia sono cazzi e non si scherza!
    Hai prorpio ragione! Facciamone tutti tesoro per le prossime volte, se diventa dura al Terminillo.....
    Roberto (l'autista)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E si con la nebbia sono dolori, ma così fitta non mi era mai capitata!

      Elimina