mercoledì 31 ottobre 2012

Recensione - Appeso ad un filo di seta

Hans Kammerlander non è certo un alpinista che abbia bisogno di presentazioni, sicuramente è necessario andare a cercare un elenco di tutte le sue conquiste, scalate, ascensioni vista la mole che ha collezionato nel corso della sua brillante carriera.
Appeso ad un filo di seta ripercorre molte di quelle imprese, tutte descritte per arrivare alla montagna che lo ha respinto troppe volte, rischiando quasi di divenire un'ossesione potenzialmente mortale: il K2

lunedì 29 ottobre 2012

Tecniche - Autobloccante Va e Vieni

Altro sistema autobloccante con il pregio di poter facilmente dare corda al secondo durante un recupero e di poter essere costruito con due moschettoni qualsiasi, anche a ghiera, purchè uguali.

lunedì 22 ottobre 2012

Tecniche - Mezzo barcaiolo

Senza dubbio il freno per eccellenza, adottato dall'U.I.A.A. come tale, di fondamentale importanza nell'alpinismo. Inutile dire che va saputo realizzare con una mano sola (magari guantata...) e bisogna imparare a dare corda e a recuperarla perchè il nodo si sbaglia facilmente.
Normalmente il mezzo barcaiolo è utilizzato per assicurare il primo di cordata. Raramente si usa per recuperare il secondo. 


sabato 20 ottobre 2012

Escursione - Anello Terminillo-Sassetelli

Bellissimo anello estivo che si snoda lungo le linee di cresta del Terminillo, da cui, in giornate terse si gode di una vista eccezionale. Non eccessivamente impegantivo da un punto di vista fisico e tecnico (i sentieri sono molto percorribili e facilmente individuabili) regala una bella giornata da passare in tranquillità.
 

venerdì 19 ottobre 2012

Tecniche - Autobloccante: cuore

Altro sistema autobloccante molto utile in caso di perdita del discensore o dell'assicuratore è il sistema a cuore. Si può realizzare facilmente con due moschettoni non a ghiera, trapezoidali, uguali. Per questo scopo si possono utilizzare i moschettoni a leva dritta dei rinvii (facile che uno ne abbia un paio a disposizione in sosta...)

Tecniche - Autobloccante: Edi (o Lorenzi)

Che succederebbe se, una volta arrivato in sosta, il primo si accorgesse di non avere più con sé il proprio discensore, un reverso, oppure la piastrina?
Sicuramente avrebbe di fronte un bel problema, sicuramente quello di recuperare il secondo di cordata (che magari ne ha uno di scorta...).
Ecco perchè è utile conoscere come realizzare un sistema autobloccante con due semplici moschettoni, anche diversi, magari anche a ghiera.


giovedì 18 ottobre 2012

Monte Terminillo - Via Orsacchiotta (var. alta) - 220 - PD+

In attesa spasmodica e sempre più dolorosa di neve ghiaccio, freddo e compagni d'avventura, pubblico un'uscita su un facile canale del sempre mitico e didattico Terminillo.
La via Orsacchiotta è poco più difficile del Centrale (usato anche questa volta come via di rientro) e presenta, poco sotto la cresta d'uscita, alcune varianti: una a sinistra più facile e quella percorsa a destra, in uno stretto imbutino molto interessante.

mercoledì 17 ottobre 2012

Teniche - Sosta: fissa

Si utilizza sostanzialmente per attrezzare un punto di calata da fare in corda doppia: Proprio per questo motivo è essenziale che i punti d'ancoraggio collegati siano i più affidabili possibile.

Tecniche - Sosta: semi-mobile in parallelo

Questo collegamento permette (come dice il nome) un grado ridotto di mobilità del sistema senza rinunciarvi completamente.

martedì 16 ottobre 2012

Recensione - La morte sospesa

Quale sia il motivo che conduce un editore a tradurre Touching the void con La morte sospesa mi è compltamente ignoto e quasi certamente mi sta bene continuare a godere di questa ignoranza.
Personalmente il titolo originale stuzzica molto di più alcune adrenaliniche (per il sottoscritto) esperienze alpinistiche che ho avuto la fortuna di vivere, ma devo dire che, pur non apprezzando la traduzione, questa evoca il senso di differimento del destino cui il protagonista stava andando incontro.

lunedì 15 ottobre 2012

Tecniche - Sosta: mobile in parallelo

Classicissimo per la sua semplicità e velocità di esecuzione, è il collegamento adottato comunemente per il collegamento degli ancoraggi.


venerdì 12 ottobre 2012

Nei tempi della crisi...

E' un po' che non pubblico niente. In effetti mi manca il tempo, ho difficoltà ad organizzarmi per poter preparare il materiale, editarlo e poi pubblicarlo sul blog. Ma, come succede quasi sempre nelle vicende umane, la mancanza di tempo è solo una scusa, sintomo di qualcos'altro.
Tipo quando in falesia mi dico "sono stanco", "mi fa male la mano", "non sono in gran forma, "ho mangiato troppo".
Solitamente sono scuse.
In quest'ultimo periodo sono decisamente precoccupato per altre questioni e così non riesco a concentrarmi, non riesco a staccare.
Mi preoccupa il lavoro. Che, per fortuna mia, c'è. Il problema è che pochi, quasi nessuno, paga. E quindi si lavora per la gloria, eppure le bollette, il mutuo, il panettiere vanno pagati. Cash e sull'unghia.
Si, sono preoccupato.
E per paura di perdere qualche tassello, di non riuscire a seguire tutto, di non stare in guardia, non mollo e la tensione si accumula. E anche se ho voglia di andare ad arrampicare, di scrivere sul blog, di allenarmi, di andare a fare qualche passeggiata, me ne sto rintanato in ufficio o in casa, in attesa che passi la bufera.
Oh, so perfettamente che non è l'atteggiamento giusto.
Eppure non riesco a staccarmi dalla sedia, ad uscire, mettere scarpette o scarponi, zaino o imbrago e fare altro.
A tanti altri succederà il contrario: si buttano a capofitto in qualcos'altro, nella propria passione, per evitare di deprimersi o pensar troppo. A me capita di estraniarmi, fermarmi e rimanere bloccato.
Un po' è anche colpa del tempo (ovviamente, adesso che finalmente piove mi lamento che il tempo è pessimo: finchè è stato asciutto mi lamentavo che era troppo caldo).
Quindi che fare?
L'unico pensiero che mi viene in mente, usato e abusato, cucinato in un milione di salse, ma sempre di moda, è quello di dedicarmi ad altro. Di cambiare lavoro, città, dedicarmi a qualcosa di più umano, che non sia solo la carriera e la professione. Un lavoro che mi dia qualcosa di diverso.
In fondo il lavoro che faccio mi piace, ma i ritmi, le richieste, le responsabilità (oh, santo cielo quante), le difficoltà di essere pagato il giusto, le scadenze, le pressioni, lo rendono a tratti insopportabile, un angusto spazio nel quale cercare la posizione meno scomoda per riposare e respirare.
E allora?
Allora non sono dell'umore adatto per dedicarmi alla montagna, per cui spero che il momento no passi presto che non ne posso più di starmene seduto davanti al computer.