Toccata e fuga con sci e pelli a Terminillo in solitaria per questa bella valle che nonostante non sia la sciata più lunga che si può trovare è piuttosto interessante per isolamento e panorami.
La valle degli Angeli vista dal rifugio La Fossa |
Ovviamente mi aspettavo di trovare neve dura e ghiacciata e così è.
Già dalla partenza la valle del Sole, pur essendo bellamente illuminata e scaldata, si presenta con neve dura e di non facile approccio in diversi punti: in un paio di traversi le pelli perdono presa, ma riesco a gestire il tutto e senza neanche troppo impegno.
La sella che separa la valle del Sole da quella degli Angeli |
L'imbocco della discesa |
Tira un po' di vento. Con una certa velocità tolgo le pelli e mi preparo a scendere. Taglio in diagonale e sento subito che il fondo è duro e ghiacciato ma riesco ad infilare un po' di curve fino ad arrivare ad un imbuto in cui c'è ghiaccio vivo.
Beh, senza vergogna, scendo sderapando e sono subito tutta una vibrazione. Faccio così una trentina di metri poi il ghiaccio lascia il posto alla neve dura e riprendo a scendere con più scioltezza, anche se il pendio in ombra nasconde le irregolarità del terreno.
Continuo a sciare sul duro.
La valle è incassata e stretta, alla mia destra dominata dalla cresta dei Sassetelli, ma è bella e, soprattutto sono tutto solo.
Continuo a scendere fino a che non intravedo in basso il rifugio la Fossa e finalmente incontro un po' di neve, ma dura poco e mi ritrovo subito dentro il bosco, abbastanza fitto da crearmi problemi.
Tolgo gli sci e attraverso i centro metri di bosco a piedi, li rimetto e giungo a fondovalle.
Da lì ci sarebbe da andare a destra, risalire alla sella della Val d'Organo e poi fare tutta la cresta. Sicuramente mi dovrei mettere i ramponi in cresta e non ho proprio voglia.
Vado a sinistra, verso le piste di Terminillo, tramite il sentiero. Rimetto le pelli e mi godo il tratto boscoso in falso piano. E' uno spettacolo.
Dopo un pò devio a sinistra per una bella gobba che fa da spartiacque e risalgo parallelamente alla linea di un vecchio skilift per arrivare in vista delle piste che scendono dal Terminilluccio.
Attacco il traverso puntando alla sella da cui parte la pista più a sinistra. E' noioso e più di una volta mi vien voglia di prendere e scendere, ma poi dovrei risalire lungo le piste e non mi va, e comunque vado abbastanza di fretta.
GUadagno la selletta e mi ritrovo sopra la strada in vista della seggiovia abbandonata che sale al Rinaldi.
Tolgo le pelli e infilo quattro curve nei cento metri scarsi di dislivello che mi separano dalla strada. Cerco di andare il più a sinistra possibile: arrivato alla strada mi farò un duecento metri a piedi per arivare all'auto.
Valle stupenda che con neve decente permette una sciata fantastica: mi sono divertito con queste condizioni, figuratevi!
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