mercoledì 27 dicembre 2017

Monte Terminillo - Via Brucchietti - 200m - D

Erano quasi cinque anni che non ripetevo questo canaletto alla nordest del Terminillo: per un motivo o per l'altro, stagione dopo stagione era saltata sempre l'opportunità.
Quest'anno, complici delle condizioni eccezionali per il periodo, non mi sono fatto sfuggire l'occasione. Marco e Simone hanno saputo fare altrettanto e così un sabato mattina ventoso ce ne siamo tornati al Terminillo.


Usciti dall'automobile un paio di tornanti prima del Sebastiani il vento pareva voler staccarci le teste dal collo. Il freddo pungente mi stava facendo desistere prima di cominciare, ma un'occhiata alle condizioni bisognava andarla a dare per forza, quindi ci ramponiamo e partiamo.
Al parcheggio le auto sono parecchie e spero che nessuno si diriga verso la Brucchietti. Spero anche che il vento faccia desistere chi volesse ingaggiarsi sul nostro obiettivo.


La neve è ghiacciata e durissima, quindi camminiamo abbastanza svelti e in breve arriviamo sotto la verticale del primo tiro.
Mentre i miei compagni si inerpicano sul pendio io mi attrezzo di tutta la ferraglia del caso: davanti a noi ci sono quattro ragazzi che ci hanno preceduto. Non mi affretto più di tanto, ci sarà da aspettare.



Risalendo il pendio per raggiungere Simone e Marco mi rendo conto che chi ci ha battuto sul tempo non è ancora pronto, così mi affretto e mi porto sotto la sosta.
I ragazzi gentilmente ci fanno partire per primi, non hanno ancora filato le corde, e io mi preparo la sosta e mi appendo comodamente. Filiamo le corde, ci leghiamo e in pochi minuti parto.
Le condizioni a vederle sembrano perfette.

Pronti a partire

In progressione sul primo tiro

La neve è durissima, ghiacciata. In alcuni punti esce ghiaccio vivo e si scala che è un piacere, le picche entrano e rimangono solidamente infisse, i ramponi rimangono fermi e così il primo tiro esce via abbastanza lineare. Le protezioni sulla roccia offrono quella sicurezza che altrimenti sarebbe difficile da garantire.
Il fondo, se da una parte è perfetto per la progressione, dall'altra non aiuta a proteggere. Le viti non servono a granché, se non per un po' di tranquillità mentale.


Esco dal primo muretto, poi arrivo ad un secondo risalto più verticale ed infine sul pendio che piega a destra. Arrivo fino a fine corda, in vista della goulottina del secondo tiro.
Dopo qualche titubanza preparo la sosta sulle picche. Non ci sono tante altre alternative e, comunque, offrono il giusto grado di sicurezza. Comincio subito a recuperare i miei due compagni d'avventura.
Marco arriva e prepara un'altra sosta sulle sue picche mentre io recupero pure Simone. Velocemente mi riprendo l'attrezzatura dall'imbrago dell'ultimo arrivato che sta soffrendo una ribollita epica.
Riparto.

L'attacco del secondo tiro


La partenza è abbastanza tranquilla fino ad entrare nella goulotte dove la faccenda si fa più verticale. Un paio di provvidenziali spit aiutano parecchio, soprattutto all'uscita della pancetta finale che butta in fuori. Esco finalmente fuori dalle difficoltà, con un gran gusto e un piacere estremo: mi sono proprio divertito!

Pendio ghiacciato finale

In uscita dalla goulotte
Ormai siamo fuori da tutte le difficoltà, anche se la neve durissima e ghiacciata costringe ad una certa attenzione. Un passo falso e un paio di cento metri di scivolata sono assicurate.
Rifacciamo le corde negli zaini e andiamo a prendere il canale di destra che proviene dalla variante bassa dell'Orsacchiotta, fino a giungere alla selletta che dà accesso al Centrale.
Quello che dovevamo fare lo abbiamo fatto, ci siamo divertiti moltissimo e non rimane che riscendere (con mooolta attenzione) il canalone che ci riporta in basso.
Gran bella giornata!

Materiale: nda, un paio di friends medi, qualche vite da ghiaccio (servissero mai)
Disl. via: 200m
Disl. tot.: 400m
Durata: 1h30'
Avvicinamento e rientro: 2h

Diff.: D (I, 2+)

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