venerdì 19 gennaio 2018

Monte Ocre da Casamaina - 900m - MS

La giornata non si era messa bene. Sembrava che il caldo e la pioggia avessero spazzato via il fondo lasciando un velo bianco dovuto alla spolverata notturna.
Già alla partenza gli umori erano un po' bassi, poca neve, poco fondo.
Invece...


Arriviamo a Casamaina con relativa calma. Partiamo con gli sci ai piedi alle 9.45, siamo in quattro e, date le condizioni e il meteo non amichevole (perlomeno per chi ama la neve e il freddo), andare all'Ocre permetteva quasi un colpo sicuro.
Convinti che le precipitazioni ci fossero state amiche, la vista delle montagne parecchio pulite, aveva fatto cominciare a vacillare le nostre convinzioni.
Il vento aveva lavorato parecchio e chissà dove era andata a finire tutta la neve caduta.


La vista dal parcheggio e durante la prima mezz'ora è deprimente, ma ormai ci siamo e si decide di andare a vedere e poi, eventualmente cambiare idea.


Lungo la sterrata che conduce verso la nostra meta affiorano i sassi e ci tocca fare attenzione a non strusciare le pelli dove non è il caso. I dubbi sono parecchi, anche perchè più andiamo avanti e più la sensazione che il tratto percorso non sia sciabile si fa forte. Qualcuno suggerisce di girarsi e cambiare destinazione.
Invece proseguiamo.


Più in alto l'ambiente si fa più consono alla stagione e a quello che ci piace fare, così la vista del bianco ci cambia l'umore. Anche il vento promesso dalle previsioni meteo e assente o molto più dolce del previsto.
C'è un bel cielo blu, terso e il sole ci bacia.
Per contro troviamo moltissimi lastroni di neve ghiacciata, in parte spazzata dal vento, in parte fusa e rigelata. Più di una volta dobbiamo fare attenzione e sfruttare le lamine per fare i traversi, fermo restando che le pendenze non sono estreme e una scivolata sarebbe senza particolari conseguenze.



L'ambiente è bello, procediamo speditamente, fino alla selletta tra il monte Cefalone e l'anticima dell'Ocre.
Il sole ha cominciato a lavorarsi la neve ghiacciata, ma i passaggi all'ombra sono duri come il vetro e non banali: praticamente le condizioni del manto cambiano ogni metro, prima accumuli, poi neve ventata, vetrato, lastre ventate.
Non ci facciamo mancare nulla.



Aggiriamo l'anticima a nord per evitare pendenze su terreno infido, e con un bel giro da nord saliamo verso la vetta. Man mano spiana, teniamo un buon passo e giungiamo in cima un paio d'ore dopo essere partiti.


La vista da lassù è mozzafiato e non ci sono foto che possano tradurre la bellezza della vista che si può godere. Davvero una cima che va visitata per lo stupendo panorama che offre: Sibillini, Gran Sasso, Terminillo, Monti Gemelli, Laga, Maiella, Velino.
Tutti a portata di mano e tutti ammantati bianco. Magnifico.


In cima tira un po' di vento gelido. Velocemente passiamo in configurazione discesa e Angelo con grande sapienza va a prendere un pendio al sole che ci offre una discesa fantastica su bellissima neve.


Ancora più incredibile è che man mano che scendiamo la qualità del manto non peggiora, si mantiene fantastico e, pur dovendo scegliere la linea, ci permette una bellissima sciata fino a cinquanta metri dal parcheggio, dove, ormai sulla sterrata da dove eravamo partiti ci togliamo gli sci e percorriamo l'ultimo, brevissimo tratto a piedi.
Spettacolo!


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