La piacevolezza di un'uscita dipende dall'ambiente e dalla compagnia. In questo caso sono stati entrambi eccezionali: bellissima scialpinistica con il mitico Fegatello Ski Team.
I miei obiettivi erano portare a casa le ginocchia e meritarsi la birra a fine giornata: direi che li ho raggiunti alla grande...
La situazione non fa presagire nulla di buono. Giunti sulla piana, infatti, ci appare un paesaggio più consono alla primavera inoltrata che al pieno inverno. La neve è presente a chiazze e i dubbi sulla fattibilità dell'itinerario sorgono. Date le temperature è assai probabile trovare neve ghiacciata e dura, ma ormai siamo arrivati e tanto vale andare a vedere.
Ovviamente c'è anche un vantaggio nello scarso innevamento: la strada che sale da Castel del Monte a Fonte Vetica è aperta. Diversamente non sarebbe stato possibile salire.
Spira un'aria gelida al parcheggio. Ci si prepara con una certa premura e si parte a piedi per andare a cercare la prima lingua di neve buona che ci permetterà di calzare gli sci.
Camminiamo in ordine sparso sul prato e, tenendoci il bosco sulla destra, entriamo dopo poco nel vallone. Mettiamo gli sci ai piedi e iniziamo a salire. Il ritmo della compagnia non estremo ma neanche basso: il Fegatello è bello allenato!
Superiamo una briglia, poi i residui di una piccola valanga. Continuiamo a salire e la temperatura si fa sempre più alta, sudo e fatico cercando di mantenere il ritmo. Fino a metà ci riuscirò, più o meno.
Giungiamo alla prima di due strettoie. Le roccette sono vicine e parecchi si tolgono gli sci; superiamo il dislivello a piedi e riprendiamo la salita.
Ne supereremo anche una seconda e, dopo un traverso ci infiliamo nel lungo e interminabile vallone finale che conduce ad una panoramica sella sotto la vetta da cui è possibile affacciarsi sul temibile versante nord di questa montagna.
Il caldo è decisamente fuori stagione, complice anche un'evidente inversione termica, c'è chi si spoglia, chi rimane in maglietta, chi si ferma a fare fotografie, ma si resta tutti in gruppo, chi più avanti chi più indietro, ma sempre a vista.
Qua soffro terribilmente e rimango un po' indietro, devo dire che il percorso non concede granchè, si sale sempre, quindi negli ultimi metri prima della sella mi fermo diverse volte: inizio a stare a secco di benzina.
Dopo un ultimo sforzo raggiungo la sella sotto l'ultimo pendio che porta alla vetta. Qualcuno sta già mettendo i ramponi, altri hanno montato i rampant.
A me l'attrezzo, che ho nello zaino, non è che stia granchè simpatico. Alla fine della fiera con quelli sotto gli sci è assai probabile cominciare ad affrontare pendenze ghiacciate che possono divenire ingestibili dove, poi, mettere i ramponi può trasformarsi in un'impresa da funamboli.
Con i ramponi si sale una meraviglia, ma mi sorgono dei dubbi sulla discesa. E' tutto bello ghiacciato e non so se me la sento di rischiare una caduta. Giunto in cresta mi decido per tornare giù con i ramponi: sinceramente non vale proprio la pena farsi male per cinquanta metri, anche se il pendio sicuramente merita.
Con un po' di neve fresca magari un'altra volta.
La vista è mozzafiato.
Non c'è altro da aggiungere.
Qualche foto, un po' d'acqua, poi si scende. Come me qualcuno scende con i ramponi, altri, come Angelo, con grande padronanza dell'attrezzo scendono con gli sci.
Alla sella li metto pure io e cominciamo a sciare tutti assieme. La neve ha smollato il giusto e si scende con grandissimo piacere, il vallone è veramente divertentissimo e con grande gusto mi godo la discesa
Devo dire che la salita mi ha provato un po' e le gambe lo sentono, in compenso il fondo è ottimo e ci permette di sciare giù fino in fondo, superando le strettoie senza problemi, e togliendoceli solo giunti alla piana.
Dopo aver conquistato il primo obiettivo, non potevamo mancare nel perseguire il secondo. Quindi arrosticini, formaggio, pane e birra.
Grande Fegatello Ski Team e ancora di più bellissima uscita, una classicona assolutamente da non mancare.
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