mercoledì 27 settembre 2017

Corno Piccolo - Kikos - 180m - V

Questa non era esattamente la via che volevamo andare a fare... le intenzioni erano tutt'altre, ma giunti all'attacco della nostra prima scelta, osservata la partenza, l'assoluta mancanza di proteggibilità, la conigliaggine ci ha prepotentemente pervasi.
Quando il proprio coniglio si sveglia è sempre cosa buona e giusta farlo saltellare in giro. Così abbiamo ripiegato su questa più facile e piacevolissima via.




L'uscita è di qualche tempo fa. Qualche impegnuccio mi ha tenuto lontano dal blog, ma adesso ho qualche minuto per porre rimedio.

Con Massimiliano, esaminata la partenza tutt'altro che scontata della via scelta all'inizio (Fog per la precisione, e complimenti a chi c'ha il pelo...), ripieghiamo su questa bella linea, facile, approcciabile e abbastanza corta.
Avanti a noi c'è già un'altra cordata, una coppia del nord che si è ritrovata a dare dentate sulle placche del Corno Piccolo, così ci prendiamo il nostro tempo per partire e Max vince il primo tiro.


La fessura che caratterizza la prima lunghezza presenta un passaggio interessante a metà e poi prosegue più facilmente. Massimiliano non trova difficoltà e in men che non si dica è in sosta e mi sta già recuperando.
Io salgo molto bradipo: come al solito il primo tiro è una sofferenza, da secondo poi mi pare di essere mezzo paraplegico.
Comunque giungo in sosta.

S1
Tocca a me e prendo a scalare con gran gusto. Si sta bene, non è né caldo né freddo, la progressione è tranquilla, condizioni ideali per godersi una tranquilla giornata di roccia in montagna. Dobbiamo condividere il posto e gli ancoraggi con la cordata che ci precede ma, in fondo, non mi dispiace una chiacchiera in sosta.



Non c'è granchè altro da dire. I due tiri seguenti, che avevo già percorso, scorrono via "abbastanza tranquilli". L'ultimo tiro presenta una bella placchetta improteggibile da scalare con un po' di pelo e senza troppi indugi.
Niente di irresistibile, ma comunque interessante, considerando che poi l'unica protezione prima del tratto facile è un nut sulla cui tenuta non avrei scommesso troppi soldi...




Accesso

Giunti ai Prati di Tivo si prende la funivia che sale alla Madonnina. Da lì si percorre il sentiero Ventricini fino a giungere sotto l'attacco della cresta nord est. Da là si risalgono i ripidi prati e le facili roccette fin sotto la parete stessa e si prosegue costeggiando la parete. Si sale ad un forcellino dopo il grande diedro della Panza-Muzii-Forti, si scende e si giunge sotto la placconata alla base della via caratterizzata da una fessura che incide la parete (40min dalla stazione a monte)

Materiale

nda,  un set di friend, due mezze corde. Utili ma non indispensabili chiodi e martello.

Relazione 

L1 - V - 45m
Si sale la netta fessura diagonale che incide la parete, passo di V a circa metà, proseguendo fin quasi alla fine: uscire  poco prima a sinistra. Si continua per facili rocce fino ad un comodo terrazzino dove si trova la sosta (3 ch., sosta su 2 spit)

L2 - V- - 50m 
Si prende a sinistra di un grande masso e poi una bella placca (cless.) per guadagnare una bella fessura che con tranquilla arrampicata conduce ad una comoda sosta (sosta su 2 spit)

L3 - IV+ - 45m
Si affronta un primo muretto e poi lungo una fessura (1 ch.). Si prosegue in placca fino alla sosta (sosta su 2 spit).

L4 - IV+ - 40m
Si affronta la placca prima verso destra poi obliquando a sinistra, poi verticalmente e dopo un passo più impegnativo per facili placche si giunge alla sosta (sosta su 2 spit).


Discesa


In doppia lungo la via.

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