venerdì 24 agosto 2018

Corno Piccolo - Morandi-Consiglio-De Ritis - 230m - IV

Uscita domenicale ritagliata tra un temporale e l'altro, in una settimana di ferragosto con clima più di fine settembre che estivo, con Michele andiamo a ripetere questa classica facile facile che regala qualche scorcio e anche qualche soddisfazione.




Siamo con le famiglie a goderci qualche giorno ai Prati di Tivo, il tempo non è clemente, anzi, becchiamo una bella doccetta a scendere dal Franchetti con i bambini, ma la domenica il meteo sembra prometterci qualcosa di meglio e così, per non partire troppo presto, e per non fare molto tardi, ci scegliamo una via dal facile accesso, molto facile e dal rientro svelto.
L'attacco è inconfondibile, un marcato camino un poco a sinistra del masso staccato dalla parete.
Con un po' di freddo addosso e anche un po' di sonno, ad un orario in cui di solito sto almeno facendo il secondo tiro, parto.

L'arrampicata è molto facile e dopo uno strapiombetto interessante ma facile approdo ad una bella sosta su un comodo terrazzo.

Il facile traverso del secondo tiro
Michele sale veloce e altrettanto velocemente se ne va verso destra per aggirare uno spigolo e raggiungere la base del lungo camino, poi canale, che ci condurrà alla forcella dietro l'avancorpo della parete. Un passaggio, protetto ma non banalissimo costituisce la maggiore difficoltà nel raggiungere l'inizio del tiro successivo.


Il camino tocca a me è posso assicurare che con lo zaino è veramente fastidioso. Purtroppo un chiodo all'interno mi ha costretto a contorsionismi esagerati, altrimenti sarebbe stato più facile stare sulla placca appena alla sinistra della spaccatura, anche se su difficoltà maggiori.
A parte questo incastro e un paio di altri passaggetti la situazione si risolve con facilità, talmente tanta che stendo per un bel pezzo le corde, saltando la sosta intermedia e giungendo a una decina, forse quindici metri dalla forcella.



Fortunatamente le possibilità di attrezzare una sosta non mancano e così faccio salire Michele mentre la nebbia ci avvolge e mi infreddolisce ancora di più.

La vista dalla nostra sosta, decisamente autunnale
Michele prosegue fino alla forcella, ma pensando di dover girare alla sinistra della placchetta preferisce fare sosta per evitare attriti. Avrebbe dovuto salirla direttamente fino alla rampa obliqua dove stavano due ragazzi che percorrevano la Due Generazioni.
Ma va bene, alla fine mi sbrigo a salire e a raggiungere un sosta a spit di Sua Mollosa Grossezza, per non impicciarci con l'altra cordata.
Da lì Michele proseguirà lungo la rampa con facilità, anche se qualche dubbio, data la brevità del tiro, ci viene.
La sosta è buona, sotto un diedro-fessura e delle belle placche, così, sapendo di stare ad un tiro dalla fine non ci poniamo tanti problemi e da lì parto per l'ultima lunghezza di corda.


La placca e poi il diedro e poi di nuovo facili placche appoggiate mi condurranno velocemente alla sosta in cima alla parete.
Probabilmente il tiro più bello della via, forse aiutato anche da qualche sprazzo di sole in mezzo alla nebbia che ci accompagnerà anche in discesa.

Via molto facile, veloce da fare e ben attrezzata. Sicuramente non meritevole, ma ottima se si vuole scalare su questi gradi e ad un primo approccio all'alpinismo. Magari non la più consigliabile ma didattica.

Accesso

Giunti ai Prati di Tivo si prende la funivia che sale alla Madonnina. Da lì si percorre il sentiero Ventricini sotto tutta la parete Nord, si supera la prima spalla e si giunge ad una forcella da cui si scende puntando al caratteristico masso staccato (45 min circa)
Alternativamente si può salire con l'auto fino alla piana del laghetto prendendo la strada che dai Prati prosegue a sinistra. Lasciata l'auto si sale l'Arapietra in direzione dell'albergo diruto e poi verso la stazione di monte. Si prosegue come sopra (45 min circa fino alla Madonnina)

Materiale

nda, utili friend medi e grandi, anche i tri-cam tornano molto utili, diverse fettucce e cordini per allungare le protezioni, qualche rinvio, due mezze corde.

Relazione

L1 - III+ - 40m
Si sale integralmente il canale, dopo un salto e uno strapiombetto si raggiunge un terrazzo dove si sosta (sosta su spuntone) 

L2 - IV- - 25m
Si traversa facilmente a destra e dopo un passo esposto ma protetto si raggiunge una sosta alla base del camino (1 ch., sosta su 2 spit che dovrebbe essere quella di Icosaedro)

L3 - IV - 35m
Si risale lo stretto camino con notevoli contorsionismi e molta fatica, consigliabile non avere lo zaino. Superata la strettoia, non appena si allarga si sosta (3 ch., sosta su 2 ch. da collegare) 

L4 - III - 40m
Si prosegue nel canale fino ad una comoda forcella alla base di una placca ritrovandosi tra la parete e l'avancorpo (1ch., sosta su ch. e cless.)

L5 - III+ - 25m
Si sale la facile placchetta per la sua parte destra, si raggiunge un terrazzino (sosta possibile) e volendo si prosegue lungo la prima parte della rampa fino ad una sosta (sosta su 2 spit)

L6 - III - 25m
Si prosegue lungo la facile rampa fino a raggiungere una sosta alla base di una marcata fessura che chiude a sinistra una placca con un chido (sosta su 2 spit)

L7 - III - 40m
Si affronta la placchetta, poi a sinistra a prendere il diedro e poi facilmente per placca appoggiata a buchi fino alla sommità della parete nord della seconda spalla dove si sosta (2 ch., sosta su 3 spit)



Discesa

Si può scendere per il Bonacossa oppure in doppia dall'ultima sosta al forcellino (60m, fare attenzione). Andando a prendere la sosta alla sinistra del grande massone arrotondato, faccia a valle.
Poi fino alla sosta con catena di Sua Mollosa Grossezza. L'ultima doppia di 55m conduce a terra.

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