sabato 23 gennaio 2016

Monte Elefante - Via Diretta - 230m - AD-

Dopo essere andato a dare un'occhiata mercoledì a questa famigerata parete nord, non potevamo, con il grande Matteo, andare a salire una delle vie più approcciabili del Monte Elefante.
D'altronde le condizioni erano e sono, perlomeno, ancora per un po', veramente buone per la progressione. Il meteo però si è proprio guastato a metà mattinata, ma...

Il Terminillo, visto dalla vetta dell'Elefante, sbuca in mezzo alle basse nubi portate dal vento
Quando arriviamo al Sebastiani siamo i primi, anche se non proprio prestissimo (almeno non per me): il cielo è plumbeo, grigio, c'è un'atmosfera che trasmette sensazioni cupe, il vento spazza la strada sgombra di neve, sollevando spruzzi di neve gelata.
Ci vestiamo in macchina, sistemiamo le corde sugli zaini e, mentre ci mettiamo i ramponi il parcheggio si affolla. Una, due, tre automobili cariche di alpinisti parcheggiano e comincia un sommesso chiacchiericcio piacevole a accogliente. Improvvisamente il bianco e il grigio della giornata fanno posto ai colori vivi delle giacche dei nuovi arrivati.





Armati di tutto punto, non sapendo bene cosa incontreremo lungo la via, e onestamente anche un po' intimorito di andar sotto una parete dall'aspetto severo che ho sempre visto da lontano, ci avviamo verso la cresta che con una prima salita e una successiva discesa ci depositerà sulla sella da cui avremo accesso al traverso da fare per raggiungere l'attacco.
Matteo ha gran gamba e teniamo un ritmo serrato. La neve è tostissima, meno vetrata dell'ultima volta ma ottima per camminarci sopra.





Guadagniamo rapidamente quota. Il Sebastiani diventa una costruzione minuta e lontana in men che non si dica. Nessuna delle cordate che hanno invaso il parcheggio ci segue. Saremo soli a quanto pare.
Meglio.
Dopo aver raggiunto la prima elevazione della cresta a quota 1921 m, ci fermiamo ad ammirare e studiare la parete ed il nostro percorso.


Il versante appare più spoglio di qualche giorno fa (e se continua così rimarrà poco proprio), ma la nostra linea non sembra male anche se si intuiscono chiazze di roccette e erba gelata.
Scendiamo e rapidamente siamo alla selletta. Una veloce sistemata agli zaini e poi scendiamo dentro Valle Scura. Il cielo grigio e la strana luce confondono i pendii che affrontiamo, sembra quasi di galleggiare. Il traverso è veramente infido: ha la sua pendenza, costringe le caviglie a posizioni innaturali e dolorose ed è ancheabbastanza lungo. Comunque arriviamo molto velocemente all'attacco.
E' passata solo un'ora da che abbiamo lasciato il parcheggio.


L'attacco della via
Ci equipaggiamo con quello che pensiamo possa servire nel caso si debba fare qualche sosta o qualche tiro, ma la neve è bella pressa e portante e su questa linea non ci sembra che ci siano tante occasioni di proteggersi, anche se i fittoni appaiono solidi alla prova che facciamo primadi cominciare.
Cominciamo a salire in parallelo.
Entrano poco più delle punte dei ramponi e le becche delle picche assicurano grande tenuta. 
Si sale a gran ritmo.


Matteo in azione sui primi metri
Facciamo il lungo traverso iniziale senza un problema, anche se l'esposizione è notevole e una scivolata sarebbe veramente pericolosa. Vista però la quasi impossibilità di proteggersi e l'oggettiva aleatorietà di un fittone ogni trenta metri abbiamo scelto di non legarci: ci sentiamo veramente tranquilli su un terreno così, magari più in alto si vedrà.


Dopo il traverso entriamo in un canalone che proviene da destra e puntiamo ad un'evidente fascia rocciosa sopra le nostre teste, tenendoci a destra della crestina che spartisce il canale dal resto della parete. Poi, invece che proseguire verso destra puntiamo a sinistra per rientrare un po' sulla verticale dell'attacco.

Il ripido pendio, sempre a 50° con diversi tratti a 55°, sopra dinoi presenta parecchie rocce scoperte. Decidiamo quindi di traversare a destra. Lo dobbiamo fare con molta attenzione perchè in quel tratto la neve è veramente infida, molto marcia e non offre grande sicurezza.
Sotto troviamo ciuffi d'erba che aumentano la sensazione di precarietà. Ovviamente, considerando che odio i traversi, i 15m che abbiamo fatto mi hanno procurato parecchio stress.
Dopo aver aggirato un'isolotto roccioso riprendiamo a salire in verticale gli ultimi cento metri di parete, ormai praticamente sotto la verticale della vetta.

Il fastidiosissimo traverso


Ultimi metri
Dopo un tratto di neve crostosa con sotto neve farinosa e molla, che cerchiamo di passare di corsa, la neve torna dura e portante.
Mettiamo alla prova i polpaci per l'ultimo strappo che ci consegna la vetta dopo appena 45 minuti dalla partenza.
Siamo stupiti di averci messi così poco, ma effettivamente le condizioni del terreno ci hanno permesso di essere veramente veloci.


Il tempo si guasta del tutto
Una volta in cima ci rendiamo conto che nuvole basse e scure si stanno avvicinando rapidamente. Durante la discesa ci passeranno intorno facendo apparire e scomparire il cielo e diminuendo a tratti la visibilità.
Una volta al parcheggio il vento si farà teso e gelido. E' presto, sono appena le undici, ma noi abbiamo già fatto la nostra parte: 2 ore e 45 minuti per andata e ritorno. Abbiamo schivato il maltempo, evitato le nebbia e ci siamo pure permessi un caffè al rifugio prima di tornare a casa per pranzo.
Mica male, no?

Avvicinamento: dal parcheggio del rifugio Angelo Sebastiani si punta all'evidente cresta che conduce verso la vetta del monte Elefante e che è percorsa dal sentiero estivo (segno rossi e bianchi visibili con poco innevamento). Si supera quota 1921m si scende sempre lungo la cresta e siguadagna un'evidente selletta che da facile acceso alla sottostante valle.
Si entra e facendo attenzione si obliqua traversando verso la base della parete. Si supera una evidente e grossa fascia rocciosa al cui termina comincia lo scivolo obliquo a sinistra attacco della via
 


Materiale: nda, 3-4 chiodi da roccia, 2-3 fittoni
Disl. via: 230m 
Sviluppo: 350m
Durata: 2h
Avvicinamento: 1h30' 
Rientro: 1h30'
Diff.: 45°/50° continui, diversi tratti a 55°


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