Con tutta probabilità la gita non è che sia omologabile proprio al 100%, però non posso non fare il report dati i seguenti fatti:
1. è solo la mia seconda uscita con sci e pelli (e devo riempire la pagina dello ski-alp);
2. ho sciato meglio su terreno ben peggiore (ovviamente, è tutto relativo);
3. mi sono divertito (e non mi pare poco).
Questa volta siamo in tre, Marco alla sua prima esperienza con lo scialpinismo, ma niente affatto digiuno di discesa, Angelo, che con grande pazienza ci ha fatto da praticamente da tutore, e il sottoscritto che dopo la traumatica esperienza aveva deciso di mettere alla prova l'infatuazione allora sbocciata.
Giro veloce e molto esplorativo a Terminillo. Ha nevicato, ma quando arriviamo su di neve non è che ce ne sia poi moltissima, molti pendi sono imbiancati ma ciuffi d'erba gelata spuntano minacciosi e forse con loro anche qualche sasso.
Optiamo (meglio, Angelo opta) per salire dalle piste da Pian de' Valli e poi decidere il da farsi mano mano.
La giornata in compenso è fenomenale: sole e calma di vento.
Questa volta mi sento molto più a mio agio con le pelli sotto gli sci e riesco a mantenere il passo abbastanza bene. E' freddo il giusto, e si sale bene.
Superate le piste sotto alla stazione dell'Aeronautica, puntiamo al Rinaldi e ai suoi 2108m. Sul versante la neve è stata spazzata dal vento e si presenta dura e gelata con tutti ciuffi d'erba malefici e infingardi che, incrostati, spuntano fuori tipo bubboni.
Arrivati alla cresta che conduce al rifugio ci affacciamo sulla valle dell'Inferno che non sembra molto sciabile (per fortuna, l'idea di buttarmi là dentro non mi arrideva per nulla).
Poi, poco dopo, una fitta nebbia e portata da un vento teso e gelido ci tende un'imboscata e ci avvolge completamente proprio arrivati alla stazione di monte dell'orrenda e dismessa seggiovia che sale fino al Terminilletto.
Questa volta siamo in tre, Marco alla sua prima esperienza con lo scialpinismo, ma niente affatto digiuno di discesa, Angelo, che con grande pazienza ci ha fatto da praticamente da tutore, e il sottoscritto che dopo la traumatica esperienza aveva deciso di mettere alla prova l'infatuazione allora sbocciata.
Giro veloce e molto esplorativo a Terminillo. Ha nevicato, ma quando arriviamo su di neve non è che ce ne sia poi moltissima, molti pendi sono imbiancati ma ciuffi d'erba gelata spuntano minacciosi e forse con loro anche qualche sasso.
Optiamo (meglio, Angelo opta) per salire dalle piste da Pian de' Valli e poi decidere il da farsi mano mano.
La giornata in compenso è fenomenale: sole e calma di vento.
Marco in progressione |
Superate le piste sotto alla stazione dell'Aeronautica, puntiamo al Rinaldi e ai suoi 2108m. Sul versante la neve è stata spazzata dal vento e si presenta dura e gelata con tutti ciuffi d'erba malefici e infingardi che, incrostati, spuntano fuori tipo bubboni.
Arrivati alla cresta che conduce al rifugio ci affacciamo sulla valle dell'Inferno che non sembra molto sciabile (per fortuna, l'idea di buttarmi là dentro non mi arrideva per nulla).
Poi, poco dopo, una fitta nebbia e portata da un vento teso e gelido ci tende un'imboscata e ci avvolge completamente proprio arrivati alla stazione di monte dell'orrenda e dismessa seggiovia che sale fino al Terminilletto.
Al riparo dal vento ci prepariamo a scendere, ci rifocilliamo e poi via giù.
Devo dire che mio malgrado ho sciato meglio e mi sono pure divertito, nonostante il terreno non fosse proprio banale (almeno per me); i ciuffi d'erba gelata erano veramente insidiosi.
In mezzo alla nebbia non so proprio che percorso di discesa abbiamo seguito, Angelo ha cercato le zone con un manto un po' decente e cercando di non perdere troppo quota ci ha condotti prima lungo il percorso di salita e poi in zone più o meno riconoscibili. Fatto sta che poi siamo spuntati a monte delle piste e ci siamo divertiti ad infilare un po' di curve di seguito sulla neve fresca e farinosa fino ad incrociare lo stradello che va da Pian de' Valli al rifugio La Fossa.
Da lì, sci in spalla ce ne siamo tornati alla macchina.
Breve sgambata: a prestissimo la prossima!
Devo dire che mio malgrado ho sciato meglio e mi sono pure divertito, nonostante il terreno non fosse proprio banale (almeno per me); i ciuffi d'erba gelata erano veramente insidiosi.
In mezzo alla nebbia non so proprio che percorso di discesa abbiamo seguito, Angelo ha cercato le zone con un manto un po' decente e cercando di non perdere troppo quota ci ha condotti prima lungo il percorso di salita e poi in zone più o meno riconoscibili. Fatto sta che poi siamo spuntati a monte delle piste e ci siamo divertiti ad infilare un po' di curve di seguito sulla neve fresca e farinosa fino ad incrociare lo stradello che va da Pian de' Valli al rifugio La Fossa.
Da lì, sci in spalla ce ne siamo tornati alla macchina.
Breve sgambata: a prestissimo la prossima!
Niente male la nebbia |
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