sabato 9 marzo 2013

Tecniche - Progressione della cordata - Principi generali

Quando una cordata affronta una parete (di roccia, ghiaccio o misto) che necessita di più tiri di corda per il suo superamento, con posizionamento di ancoraggi di sosta man mano che si sale, allora è necessario mettere in atto una serie di metodologie per garantire la sicurezza della cordata.
Cordata impegnata sullo sperone a sinistra del Centrale al Monte Terminillo

L'assicurazione al primo di cordata si compie nello stesso modo sia in una cordata composta da due persone che in una composta da tre. Progredire su una parete o su vie in cui si compiono i cosidetti "tiri" si procede con una ben precisa metodologia.
Il primo di cordata ed il suo compagno si legano ai capi opposti della corda tramite un nodo a otto o delle guide con frizione. Nel caso in cui si utilizzino due mezze corde o la cordata sia composta da tre persone il primo, solitamente il più esperto,  si lega ad entrambe le mezze corde e i secondi ognuno ad un capo.

Assicurazione al capocordata

Con l'assicuratore alloggiato in sosta (v. successivamente) si possono effettuare due tipi di assicurazione: classica oppure quella ventrale. Su terreni alpinistici si utilizzano dei sistemi non autobloccanti (come il GriGri ad esempio) per evitare di andare a sollecitare eccessivamente le protezioni intermedie.

mezzo barcaiolo applicato al vertice della sosta; sullo stesso vertice deve essere alloggiato l'assicuratore

Nell'assicurazione classica il freno da utilizzare è il mezzo barcaiolo, in quanto gli altri attrezzi frenanti a corda parallela non permettono lo sviluppo di un'adeguata capacità frenante.
Nell'assicurazione ventrale il freno da utilizzare è a scelta, basta che non sia, come già detto, un sistema autobloccante statico. Con questo metodo, probabilmente il più diffuso, l'assicuratore ha il freno collegato al proprio imbrago. 
Nell'illustrare la progressione si farà riferimento a questo secondo tipo di assicurazione.


Salita del capocordata

Image courtesy of www.ramellasergio.it

Una volta preparata la cordata si comincia la progressione: il primo inizia a scalare, posando man mano, in funzione della propria esperienza ed abilità e della difficoltà del tiro, delle protezioni intermedie.
E' bene utilizzare alcuni accorgimenti. Creare uno pseudo rinvio collegato al moschettone di assicurazione o all'asola della sosta con un moschettone ulteriore:


Molto importante è posizionare una protezione entro i primi 5 metri.
Il tiro si conclude in diversi modi: si può raggiungere una sosta già attrezzata, si termina la lunghezza di corda a disposizione, si terminano le protezioni a disposizione.
In ogni caso il primo conclude la propria azione alloggiandosi alla sosta creando un collegamento tra i vari ancoraggi trovati in loco o attrezzati attraverso protezioni mobili o fisse (v. collegamento mobile in parallelo, semi-mobile, ad asola inglobata).
E' bene sempre alloggiarsi in sosta con l'esecuzione di un nodo barcaiolo.

Collegamento mobile in parallelo di ancoraggi pre-attrezzati

Assicurazione al secondo di cordata

Al momento della salita del secondo di cordata il capo cordata provvederà a recuperarlo tramite diversi sistemi tra loro equivalenti. Il recupero può essere effettuato con un mezzo barcaiolo oppure con un mezzo autobloccante che opera un'assicurazione statica. In questo secondo caso possono essere utilizzati diversi attrezzi quali la piastrina, il secchiello, il Reverso®, e altri.


Ovviamente il ramo carico deve essere quello superiore, che deve schiacciare quello morto in modo tale da innescare il meccanismo di autoblocco.
Nel caso di cordata di tre persone con questi attrezzi è possibile recuperare entrambi i secondi avendo ovviamente l'accortezza di farli progredire in maniera sfalzata.
Quando il secondo (o i secondi) giunge infine in sosta si alloggia sul vertice della sosta con nodo barcaiolo.
Da questo momento comincia nuovamente la sequenza delle operazioni sopra descritte.

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