giovedì 9 gennaio 2014

Recensione - Danzare sulla corda. Storie della mia vita

Kurt Diemberger è un grande vecchio dell'alpinismo (è nato nel 1932), con una carriera alpinistica costellata di successi e tragedie, grandissimo autore di documentari pluripremiati ed esploratore infaticabile. Questo suo libro racconta alcune di queste avventure, ma anche episodi minori, anedotti che nulla hanno a che fare, almeno apparentemente, con la montagna.

Se essere leggeri nello scrivere è una qualità allora Kurt Diemberger ne è ben dotato. L'autore affronta con grande semplicità ed estrema modestia parti importanti della propria vita in un susseguirsi di passi di "danza sulla corda", in cui l'estrema precarietà dell'esistenza si fa viva come in nessun altra occasione.
Diemberger rievoca la fortissima esperienza avuta con Herman Buhl sul Broad Peak, e con essa i dissapori con gli altri compagni di spedizione e la tragedia che seguì sul Chogolisa.
Racconta la sua carriera da documentarista e cineoperatore d'alta quota, e con essa tutte le avventure che ne sono conseguite, prima da solo e poi insieme a Julie Tullis, di cui ricorda la tragica scomparsa sul K2 anche nel proprio film K2 - Sogno e destino.
Il libro, l'ennesimo di Diemberger, è una carrellata intima dei momenti più intensi e più precari della vita dell'autore, in cui ogni volta si è trovato a volteggiare come un ballerino in equilibrio tra la vita e la morte.

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