martedì 3 gennaio 2017

Fosso di Gorzano - Nonciombozzo - 45m - II+, 3

Zero neve e ghiaccio confermato da amici e post vari mi avevano convinto ad andare, così nel primo giorno utile del nuovo anno (2017 pensaci tu a ghiaccio e neve) con soci dell'ultimo minuto ci avventuriamo in quel di Capricchia per esplorare un po' la situazione.

Assenza assoluta di neve...ma quel nastro di ghiaccio sulla sinistra è veramente invitante
Con un po' di incertezza siamo passati da Amatrice. In realtà avremmo dovuto fare tutto un altro giro, più lungo e contorto: non ci siamo ritrovati e così abbiamo provato.
Dopo il 24 agosto in cui ero stato in questi luoghi da soccorritore c'ero tornato da tecnico. Passare in mezzo agli edifici lesionati o demoliti dal terremoto mi ha colpito e avrei preferito non farlo, mi è parso fuori luogo andarsi a divertire grazie allo stesso freddo che gli sfollati stanno soffrendo in questi giorni.
Ormai c'eravamo e il pensiero, ad esser sincero, mi ha colpita solo lì. Credo che farebbe bene a tanti che si lamentano di come gli va la vita farsi un giro da quelle parti e dare un'occhiata.

La strada per il Sacro Cuore è completamente sgombra e con il potente mezzo che abbiamo è uno scherzo farsi la sterrata e arrivare all'imbocco del sentiero.

4x4, imbattibile
Sicuri di scalare ci avviamo lungo il sentiero. Voglio andare a vedere la Trecene Bassa che, se in condizione, può essere concatenata alla Trecene Alta.
Purtroppo non siamo così fortunati. La cascata è ancora in formazione, per ora solo un insieme di festoni appesi e nulla più. Il flusso del torrente è anche forte e, forse, proprio a causa della portata non è ancora pronta.
In compenso la cascate delle Barche e della Corva sembrano in condizione.
Siamo tornati indietro e al bivio del sentiero che va verso il Gorzano ci siamo inerpicati fino ad arrivare alla cascata della Trecene Alta.
Questa appare meglio formata ma il flusso d'acqua è imponente e non è assoltamente scalabile: ripieghiamo su Nonciombozzo.
Prendiamo a risalire il fosso di Gorzano non senza difficoltà. L'assoluta mancanza di neve rende il cammino lento e un pochino faticoso oltre che costringe ad arrampicare tutti saltini scoperti.



L'ambiente è comunque meraviglioso, selvaggio e isolato. A tratti veniamo investiti da fiocchi di neve, ma le temperature non sono bassissime e il movimento scalda parecchio.
Dopo un lunghissimo avvicinamento giungiamo infine sotto la bellissima ed estetica cascata. I miei compagni, per la prima volta sotto Nonciombozzo, ne sono estasiati.
Io, ovviamente, scalpito e senza troppi indugi mi addobbo di ferraglia e attacco la cascata.

Qualcuno ci è già passato: si vedono i segni degli attrezzi. Me la godo tantissimo e dopo un po' (troppo?) esco in cima al flusso ghiacciato e vado verso gli alberi pieni di cordini e cordoni. Aggiungo una fettuccia e una ghiera per la moulinette dei miei compagni e mi calo.
Nel mentre sono giunti quattro simpatici ghiacciatori ascolani che si metteranno su una linea parallela alla nostra.

Uno degli ascolani in azione
Verso le due e mezza sbaracchiamo tutta la situazione e ce ne torniamo indietro. Impiegheremo due ore esatte per fare il percorso di ritorno, costretti a calarci in doppia cinque o sei volte per superare i salti completamente scoperti.
Alla fine giornata lunghissima ma di gran soddisfazione.
Sempre bello e sudato il ghiaccio in Appennino...

Avvicinamento: da Amatrice si prosegue verso Campotosto. Giunti al cartello stradale si svolta a sinistra seguendo le indicazioni per Capricchia. Dopo alcune svolte si arriva finalmente al paesino. Prestando la dovuta attenzione si individua una stradina sulla destra con l'indicazione del Sacro Cuore e del Monte Gorzano. Si imbocca la strada (se possibile, chiusa con molto innevamento) e la si percorre fino ad un evidente slargo su fondo asfaltato ma decisamente sconnesso. In ogni caso, si giunge in prossimità della chiesetta e da lì si segue il largo sentiero che si infila subito nel bel bosco. Dopo poco si individua un bivio sulla destra ben segnalato e lo si segue fino ad un altro bivio con in discreta evidenza due segnali (coperti se con molto innevamento, prestare attenzione): sulla sinistra si prosegue per la Trecene Bassa, mentre sulla destra, inerpicandosi in una specie di valletta inclinata si va verso il monte Gorzano. Si prende quest'ultima e si seguono lungamente i bolli bianchi e rossi, fino ad un altro bivio molto ben segnalato: si lascia il sentiero che sale al monte Gorzano sulla destra e si prosegue dritti.
Poco dopo si incrocia il fosso che sale verso destra. Lo si segue fino all'incrocio con un fosso proveniente da sinistra. Si imbocca questo fosso secondario e dopo qualche saltino più o meno facile si giunge alla cascata che si svela alla vista solo all'ultimo.


Materiale nda, 8-10 viti da ghiaccio medie (16-19, qualcuna corta), eventualmente cordino da abbandono e maglia rapida per sostituire la sosta sugli alberi a destra. (Dovrebbe esserci anche una sosta a spit che non siamo riusciti ad individuare)
Disl. via: 45m
Durata: 1h
Avvicinamento e rientro: nelle condizioni trovate 2h dal Sacro Cuore, 2h30' da Capricchia
Diff.: II+/3

3 commenti:

  1. per caso hai alcune foto dei simpatici 4 ghiacciatori ascolani :) :) :) ..... volevo trovarvi su FB ma non ci son riuscito, e cercando trovo questo link .... hihhih Trovati !!!!!!
    Grazie x le viti già messe, e siete andati di culo, ci son tornato ieri ed abbiamo trovato 10/15 cm di neve e cartone sopra che sta facendo da coperta, sotto comincia a colare acqua, .............. x ogni vite scava, pulisci, cerca il buono dove ancora c'è. ......... molto delicato, anche troppo !!!!!
    Se ti fa piacere, anche x condividere info: https://www.facebook.com/enrico.poggi.56

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    1. Eh eh eh, me ne sono reco conto. La Trecene, domenica scorsa, era in quel modo.
      Peccato, speriamo che non butta tutto all'aria.
      Appena riesco te le mando tramite faccialibro

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  2. Il nome che gli abbiamo dato, per chiari motivi, quando l'abbiamo salita negli anni 80. Molto bella.

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