venerdì 25 dicembre 2015

Fosso di Gorzano - Nonciombozzo - 45m - II+, 3

Quando lunedì ho visto le foto di Cristiano Iurisci, postate su Facebook, che aveva scalato un paio di cascate nel fosso di Gorzano,sono quasi saltato sulla sedia. In questo inverno fasullo, senza neve, senza precipitazioni, non avrei mai pensato che dalle parti nostre avremmo avuto la fortuna di poter salire su ghiaccio.

Ovviamente non è che si può pretendere di trovare cascate verticali di cento metri. Questa di Nonciombozzo è un monotiro di 45 m molto estetico, situato in un fosso secondario del più grande fosso di Gorzano.
La sveglia è molto notturna, alle cinque del mattino siamo in viaggio in quattro, e alle sette, quando finalmente giungiamo al Sacro Cuore sopra Capricchia, è ancora notte.
Per fortuna quando cominciamo l'avvicinamento inizia ad albeggiare: i miei compagni non avevano la frontale!



Il sentiero è desolante come il paesaggio che man mano si illumina sotto i primi raggi di luce. Niente neve o quasi.
Per contro l'avvicinamento è velocissimo, camminare sul sentiero prima e dentro al fosso poi è abbastanza facile, anche se in corrispondenza dei saltini dentro il fosso secondario salire e scendere non è banale. Al ritorno sarà necessario attrezzare una noiosissima ma necessaria doppia di pochi metri.


Quando arriviamo sotto la cascata sono tutto eccitato: il primo ghiaccio della stagione!
Provo un po' le picche. Il ghiaccio è spaccoso e sui lati dello scivolo cola acqua, poca, ma cola. Qualche dubbio mi assale date le ultime esperienze di cascate non in condizione. Si balena l'idea di salire per un facile canaletto sulla destra e attrezzare la salita dall'alto.
Ci penso un nanosecondo e poi mi lego e parto per questa prima salita dell'anno.




La cascata è liscia, inframezzata da un piccolo ripiano su cui ci si può anche riposare, sui 70°, con un paio di muretti ad 80°.
Le picche entrano bene ma a menar troppo si spacca il ghiaccio e volano giù frammenti sulla testa dei soci. Cerco di essere delicato. Mi diverto moltissimo a salire, la progressione è abbastanza facile, chiodare è una goduria.
Sull'ultimo muretto prima dell'uscita il ghiaccio suona male e mi fido poco a picchiare forte, così sfrutto i buchi presenti e aggancio la becca, salendo con i piedi senza calciare troppo.

Esco infine oltre il bordo della cascata e raggiungo la sosta su radici. Aggiungo un kevlar e una ghiera per fare le moulinette e poi scendo.
Adesso tocca ai soci. Il primo è Marco che però si dovrà immolare in autosicura lungo perchè, come un cretino, ho fatto passare entrambe le corde dentro l'ultimo moschettone e il nodo galleggiante non passa per poterlo recuperare.

Marco...
 
...Massimiliano...

...Simone

Ovviamente mi era preso talmente tanto prurito che volevo andare a fare qualcos'altro. Con i tempi ci saremmo pure stati (Max doveva rientrare a casa per le sei) ma il fato e le corde si sono messi in mezzo e quando abbiamo provato a tirarle giù il nodo si è incastrato in una fessuretta.
S'immola Simone per tutti e riscala, in autosicura, tutta la cascata.
Decidiamo di farci un altro giro.
Questa volta con le becche vado delicatissimo e riesco ad usare molti agganci scavati dai miei compagni a suon di piccozzate violente: me la godo anche questa volta.



Bella cascata, molto estetica, abbinabile ad altre nei pressi come la Grande di Gorzano e la Cascata di Destra.
Il rientro, dato lo scarso innevamento, non è banalissimo, ma si fa con un po' d'attenzione e una piccola doppia nei pressi dell'ultimo salto prima della cascata.

Avvicinamento: da Amatrice si prosegue verso Campotosto. Giunti al cartello stradale si svolta a sinistra seguendo le indicazioni per Capricchia. Dopo alcune svolte si arriva finalmente al paesino. Prestando la dovuta attenzione si individua una stradina sulla destra con l'indicazione del Sacro Cuore e del Monte Gorzano. Si imbocca la strada (se possibile, chiusa con molto innevamento) e la si percorre fino ad un evidente slargo su fondo asfaltato ma decisamente sconnesso. In ogni caso, si giunge in prossimità della chiesetta e da lì si segue il largo sentiero che si infila subito nel bel bosco. Dopo poco si individua un bivio sulla destra ben segnalato e lo si segue fino ad un altro bivio con in discreta evidenza due segnali (coperti se con molto innevamento, prestare attenzione): sulla sinistra si prosegue per la Trecene Bassa, mentre sulla destra, inerpicandosi in una specie di valletta inclinata si va verso il monte Gorzano. Si prende quest'ultima e si seguono lungamente i bolli bianchi e rossi, fino ad un altro bivio molto ben segnalato: si lascia il sentiero che sale al monte Gorzano sulla destra e si prosegue dritti.
Poco dopo si incrocia il fosso che sale verso destra. Lo si segue fino all'incrocio con un fosso proveniente da sinistra. Si imbocca questo fosso secondario e dopo qualche saltino più o meno facile si giunge alla cascata che si svela alla vista solo all'ultimo.
 

Materiale nda, 8-10 viti da ghiaccio medie (16-19, qualcuna corta), eventualmente cordino da abbandono e maglia rapida per sostituire la sosta sugli alberi a destra. (Dovrebbe esserci anche una sosta a spit che non siamo riusciti ad individuare)
Disl. via: 45m
Durata: 1h
Avvicinamento e rientro: 1h30' dal Sacro Cuore, 2h da Capricchia
Diff.: II+/3

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